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Rinoscultura: Rinoplastica armonica

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Rinoscultura: Per non andare “a naso”

Le tecniche chirurgiche per il rimodellamento del naso oggi sono evolute al punto da non lasciare alcuna traccia antiestetica. Ma decidere per un naso nuovo è un’operazione che va ponderata a fondo con un chirurgo che sappia disegnare un intervento ad hoc. Perché la diversità di ciascuno va rispettata anche con un naso…su misura.

Rinoplastica armonicaIl naso riveste un posto d’onore nella posizione degli elementi del volto umano. È la parte più sporgente della testa, posto proprio tra gli organi di maggiore comunicatività: gli occhi e la bocca, quindi è impossibile non vederlo e a nulla valgono acconciature o make up per dissimularne i difetti.

Eppure è davvero difficile fare l’identikit del naso perfetto e così come un bel naso rischia di non essere assolutamente notato, un naso dismorfico salta immediatamente all’occhio, offuscando la bellezza e l’espressività di un viso magari interessante. Questo perché “un naso che si definisce bello è il naso che sparisce”, commenta il dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova: “quest’organo non deve attirare l’attenzione distogliendola da occhi e bocca, ma deve fondersi armoniosamente nei tratti dell’intero viso, addirittura dell’intera persona, con corpo e carattere”.
La scelta del nuovo naso, perciò, per non rivelarsi un clamoroso errore che “puzza di rifatto”, non può prescindere dallo studio peculiare delle caratteristiche corporee e caratteriali del paziente e, in modo particolare, dei diversi parametri del viso. Già Leonardo teorizzava alcune regole razionali della bellezza del volto umano: con la persona vista di fronte, la posizione degli occhi dovrebbe trovarsi alla metà esatta dell’altezza della testa, la larghezza della bocca non dovrebbe superare la distanza tra le iridi e il naso, per essere giudicato bello, dovrebbe rientrare nei limiti di lunghezza pari ad un terzo dell’altezza del viso, così come gli altri due piani (il mento e la fronte).

Questi parametri puramente matematici possono dare un’indicazione di massima, ma fondamentale è l’esperienza di un bravo chirurgo data dall’osservazione delle caratteristiche fisiche del paziente, come la qualità dei tessuti e la particolarità della dismorfia. “Non è detto infatti che una rinoplastica debba necessariamente interessare tutte le componenti del naso: parti ossee, cartilaginee, mucose e cutanee. L’intervento può essere studiato e realizzato in versione mini, o localizzata al singolo problema”.

La rinoplastica infatti può risolvere i difetti congeniti o acquisiti (in seguito a incidenti, ad esempio) del naso e del setto nasale. “È possibile intervenire per correggere la lunghezza del naso, la curva del dorso, cioè il cosiddetto gibbo, l’ampiezza e la forma delle narici o della columella ed è possibile modificarne la punta, correggendone dimensione e proiezione. La rinoplastica risolve inoltre eventuali problemi legati alla respirazione, se questi sono dovuti ad un problema di deviazione del setto”. Per ciascuna singola dismorfia, assicura il dottor Pallaoro, viene studiata la procedura adeguata.

Lo studio preliminare della rinoplastica

Uomo o donna? Carattere deciso o affabile? Volto dolce o volitivo? Corporatura esile o robusta? Tessuti spessi o sottili? Sono queste solo alcune delle valutazioni che il chirurgo svolge nel corso della visita preliminare per lo studio della rinoplastica di nuova concezione. “È l’indagine a 360° sulla persona fisica e caratteriale che guida la scelta del tipo di intervento – afferma il dottor Carlo Alberto Pallaoro – è quasi una commistione tra gusto e scienza, una sorta di creazione scultorea”.

In effetti, l’appellativo “naso rifatto” nasce in tono dispregiativo nei confronti dei nasi tutti simili che si potevano riconoscere fino a non molto tempo fa (a volte tuttora!) frutto di chi non soppesa adeguatamente ogni aspetto della persona, ma realizza quasi “in serie” una procedura standard. E in questo modo standard sarà anche il risultato finale. “Chi apprezzerebbe un nasino alla francese su un uomo dal carattere deciso? Oppure una morbida curva all’insù in un volto spigoloso? Ecco perché, al di là dei parametri di armonia geometrica, è necessario considerare il complesso della struttura fisica e psicologica di chi ci si trova di fronte”.

Ecco la rinoplastica senza cicatrici

La rinoplastica di nuova generazione viene realizzata nell’arco di un’ora e non necessita di ricovero ospedaliero, ma una permanenza nella struttura di circa 6 ore. Tutto ciò grazie alla particolare procedura anestesiologica che consente un intervento in regime di day hospital e alle particolarità delle tecniche chirurgiche che, essendo state stabilite in anticipo sulle caratteristiche del paziente, vengono adattate alle specifiche esigenze, senza necessità di un intervento “a cielo aperto” (che lascerebbe inevitabilmente cicatrici visibili) ma intervenendo esclusivamente dall’interno delle narici, in modo da non lasciare alcun segno visibile della chirurgia.

L’atto chirurgico inizia dopo la somministrazione endovenosa di un sedativo e successivamente dell’anestesia in loco. “Con le infiltrazioni di anestetico – spiega il chirurgo – viene infiltrato anche un farmaco vasocostrittore, in modo da ridurre al minimo il sanguinamento nel corso dell’intervento”. Successivamente è possibile procedere alla correzione da eseguire. “Se la dismorfia interessa la parte ossea, ovvero il naso si presenta gibboso, si asporta la porzione in eccedenza e si crea in questo modo il nuovo profilo. Nel corso dello stesso intervento possono essere corrette anche la punta e le cartilagini alari, in modo da ricreare un profilo naturale e armonioso”. L’intervento si conclude con le suture interne e l’applicazione di una specifica mascherina che favorirà la corretta guarigione. Le medicazioni successive, come il cambio della mascherina, andranno eseguite a distanza di una settimana dall’intervento, secondo le indicazioni del chirurgo. Essendo la parte molto irrorata dai piccoli vasi sanguigni, bisognerà pazientare per apprezzare la forma definitiva del naso, ma già in capo ad un paio di settimane il gonfiore sarà notevolmente ridotto e non si noterà più l’intervento del chirurgo, ma solo una nuova armonia nel viso. Le normali attività potranno essere gradualmente riprese dopo 12 giorni, facendo attenzione a non compiere movimenti bruschi o sforzi eccessivi.

Gli esiti di una rinoplastica sono davvero entusiasmanti, se sono state eseguite con dovizia gli studi preliminari del nuovo profilo. Questo è uno dei pochi interventi di chirurgia estetica in cui il risultato resta pressocchè definitivo: un naso rimodellato ad arte migliora tutto il volto, “sparendo” e lasciando il primato d’espressività agli organi di comunicazione, come occhi e bocca. “Spesso chi si sottopone ad una rinoplastica è una persona stanca di essere identificata e ricordata per il suo difetto. Dopo l’intervento riacquista fiducia nella propria immagine e di conseguenza affronta in maniera più positiva e grintosa le relazioni sociali”.

Un bel naso deve fondersi in armonia con i tratti del viso e dell’intera corporatura del paziente. Addirittura il carattere può incidere sulla scelta del rimodellamento chirurgico.

Il naso considerato bello è senz’altro armonioso solo se considerato nel complesso delle architetture del viso, senza risultare troppo particolare e senza essere vistoso. “Il bel naso – afferma il dottor Pallaoro – è il naso che non si nota. L’attenzione, nel viso, deve andare a occhi e bocca”.


Chirurgia estetica in un weekend

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Weekend Lifting

I tempi sono da beauty-farm. Ma i benefici durano nel tempo. È il programma chirurgico personalizzato per regalare al viso una nuova freschezza e un nuovo dinamismo: tre giorni per eliminare 10 anni dai lineamenti.

Oggi è possibile, grazie ad alcuni accorgimenti tecnici e chirurgici, studiare un programma di ringiovanimento completo che dia già dopo pochissimi giorni i primi risultati visibili, e prenda in considerazione in maniera versatile le diverse esigenze di ciascuno, pur evitando i lunghi decorsi post operatori di un tempo.

IL PRIMO GIORNO

“Il primissimo passo per pianificare la combinazione di interventi che daranno nuova giovinezza al volto è lo studio dei parametri facciali”, espone il dottor Pallaoro. Verranno valutati essenzialmente tre fattori: la proporzione dei diversi piani che compongono il viso (fronte-occhi, naso-zigomi, bocca-mento-collo), la compattezza della pelle e il suo grado di rilassamento, e la presenza o meno di accumuli adiposi.

In base alle dismorfie riscontrate, alle esigenze della persona e alle reali possibilità chirurgiche, viene stilato il programma d’intervento. Generalmente, pensando a ringiovanire il proprio viso, molte pazienti alludono al tradizionale lifting facciale, ma le combinazioni chirurgiche possono essere svariate; continua il dottor Pallaoro: “Ci si può concentrare solo sul primo terzo del viso, combinando un mini lifting temporale ad una blefaroplastica, ad esempio”, quindi il risultato sarebbe un “restyling” della zona occhi, “oppure, unitamente ad una liposuzione del collo per far sparire il doppio mento, è possibile abbinare un ringiovanimento delle guance mediante infiltrazioni di acido ialuronico.

Altrimenti ancora si studia un approccio globale”.

L’idoneità del paziente alla Chirurgia Estetica e all’anestesia è attentamente valutata sulla base dell’anamnesi medica e sugli esiti degli esami d’accertamento prescritti.

IL SECONDO GIORNO

Terminata la fase di studio, ovviamente si passa alla fase operativa. Tutti gli interventi del piano operatorio concordato verranno svolti in giornata, cioè senza ricovero ospedaliero, perché il tipo di anestesia utilizzato e le incisioni minime permettono un veloce recupero post operatorio, senza che vi sia necessità di degenza.

Il paziente ritenuto idoneo alla chirurgia estetica può così concretizzare il suo cambio d’immagine in appena una seduta chirurgica, in massima tutela e salute.

IL TERZO GIORNO

Grazie alle più attuali tecniche operatorie e alla grande perizia degli specialisti della Pallaoro Medical Laser, il paziente può trascorrere la prima notte dopo l’intervento in una struttura ricettiva nei pressi della clinica, in assoluta intimità. In tal modo, il giorno seguente, prima di fare ritorno a casa, può sottoporsi alla medicazione e ricevere tutti i consigli per riprendere al più presto le normali attività.

Il ritorno al sociale potrà avvenire in breve tempo. “I tempi sono variabili in funzione dell’estensione e della complessità dell’intervento. Per alcune procedure, non essendo state realizzate in anestesia generale, sarà possibile tornare alla quotidianità anche dopo tre giorni, ovviamente evitando ogni stress e fatica”.

Chirurgia laser per l’estetica delle palpebre

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CHIRURGIA LASER: OCCHI VIVACI IN 30 MINUTI!

Dimentica borse e palpebre cadenti, oggi bastano pochi minuti per ottenere uno sguardo aperto e luminoso. Perché nella bellezza anche …l’occhio vuole la sua parte!

Il taglio dell’occhio, la forma delle sopracciglia, la presenza o meno di rughe ci fanno capire molto sul vissuto degli altri, gioie, dolori, autostima, entusiasmo, ambizioni…

Blefaroplastica e anatomia occhio

Ricordiamoci che come noi possiamo leggere negli altri questi segnali, accade anche l’inverso. Che idea vogliamo dare di noi? Uno sguardo stanco e delle palpebre affaticate e pesanti non trasmettono certo vitalità! La soluzione è a portata di mano e ritrovare sul proprio volto un’espressione luminosa e giovane è possibile grazie alla blefaroplastica. Oggi grazie al laser si esegue in pochi minuti senza il disagio del ricovero, per tornare a guardare il mondo…con occhi nuovi!

 

 

LA BLEFAROPLASTICA LASER

Mini-invasiva e di notevole effetto estetico sia per donne che per uomini, la blefaroplastica laser

richiede una seduta chirurgica di una trentina di minuti. Il laser CO2 pulsato interviene in maniera mirata e molto precisa senza lasciare cicatrici evidenti, e senza ledere minimamente l’occhio. “Pur trattandosi di una tecnica ambulatoriale e mini-invasiva – chiarisce il dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova-é necessario comunque sottoporsi ad un’adeguata indagine clinica preliminare per accertare il buono stato di salute generale”.Il ringiovanimento/rimodellamentodegli occhi è ovviamente una tecnica che va programmata “su misura”, tenendo conto non solo degli specifici inestetismi, ma valutando anche altri parametri facciali, come la forma del viso e delle labbra e il grado di invecchiamento dei tessuti. Spesso infatti si integra l’intervento con altre tecniche di face rejuvenation, le più comuni il lifting del sopracciglio, per dare più interesse e sensualità alla zona occhi e alzare sopracciglia spioventi, o il peeling laser, che leviga e ringiovanisce la pelle.

 

 

LE FASI CHIRURGICHE

L’intervento avviene in anestesia locale accompagnata da sedazione, “quindi il paziente può fare ritorno alle mura domestiche il giorno stesso dell’intervento, senza che ci sia necessità di ricovero” sottolinea il dottor Pallaoro.

La blefaroplastica laser viene realizzata rimovendo una piccola ellisse cutanea dalla palpebra mobile superiore o sulla palpebra inferiore (o su entrambe, per una blefaroplastica completa) facendo coincidere la sutura esattamente lungo la naturale piega palpebrale. Viene eliminato anche l’eventuale grasso superfluo, in genere presente quando si notano le tipiche “borse”. Dopo 4 giorni già si rimuovono le medicazioni in sicurezza grazie alla precisione della chirurgia laser.

 

TECNICA “INVISIBILE”

“La particolare metodica chirurgica, che fa coincidere le incisioni perché le suture si trovino lungo le pieghe naturali, unitamente alle caratteristiche tessutali della zona – puntualizza il dottor Pallaoro – fanno sì che già in capo ad una settimana il paziente di blefaroplastica possa tornare alla vita sociale di sempre, al massimo coprendo le sottilissime linee rosse con un velo di correttore”. Dopo tre settimane l’azione del chirurgo sfuggirà anche allo sguardo più attento!

 

OCCHI. QUESTI I DIFETTI

La pelle delle palpebre è molto sottile e scarsa di fibre e collagene, peculiarità che la porta ad un precoce invecchiamento (ma che, d’altro canto, rende anche invisibili le cicatrici). Il rilassamento palpebrale (ptosi) può arrivare a far scendere la palpebra fino a coprire le ciglia, impedendo anche una corretta visuale. Se anche il muscolo e i tessuti più prossimi alla palpebra si rilassano, si caratterizza il tipicoocchio incavato, che fa risaltare la sporgenza dell’occhio.

Altro tratto caratteristico di uno sguardo invecchiato sono le zampe di gallina, provocate dalla mimica e dal fotoinvecchiamento.

Anche le borse sotto gli occhi sono un comune inestetismo degli occhi: la loro formazione non è sempre legata all’età, quanto piuttosto all’ereditarietà. Diversamente invece le sottili rughe che segnano le palpebre superiori e inferiori: queste trovano la loro causa in una scarsa idratazione locale.

 

 

UNO SGUARDO APERTO

“Non è detto che a richiedere la blefaroplastica siano solo soggetti avanti negli anni -commenta il dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova – anche le persone giovani possono avere problemi di palpebre “pesanti”, rughe e occhi rimpiccioliti”. In questo caso,l’abbassamento delle palpebre è in parte una caratteristica genetica. L’intervento ha reso lo sguardo di questa ragazza più interessante e sensuale con la semplice correzione della palpebra superiore. Come si può notare, le cicatrici della blefaroplastica eseguita con il laser ad anidride carbonica sono invisibili.

AMPLIARE IL CAMPO VISIVO

Le motivazioni che rendono necessario il ricorso alla blefaroplastica possono andare anche oltre la mera sfera estetica. Spesso è l’oculista che consiglia questo tipo di intervento, cioè quando il rilassamento della palpebra superiore comporta un restringimento del campo visivo. Di conseguenza, lo sguardo si trova costantemente sotto sforzo rendendo così più frequenti problemi come arrossamento o irritazione dell’occhio.

BLEFAROPLASTICA “ETNICA”

Molti pazienti che si affidano alla chirurgia laser per ravvivare lo sguardo non desiderano ringiovanire il proprio aspetto, ma semplicemente correggere una caratteristica non gradita, come una forma tondeggiante dell’occhio o una peculiarità etnica. “Nel caratteristico occhio a mandorla degli orientali – chiarisce il dottor Pallaoro – la pelle compresa tra il sopracciglio e le ciglia forma un piano quali verticale e privo di curvatura. Negli ultimi tempi si sta registrando un considerevole aumento delle richieste di blefaroplastica da parte di soggetti asiatici che desiderano occidentalizzare lo sguardo”.

Calvizie: Oltre 60 anni dal primo trapianto di capelli

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Nei più moderni sistemi per sconfiggere la calvizie si punta oggi all’innesto capello per capello e si spera in futuro nella clonazione dei capelli

Sono passati 50 anni da quando il chirurgo Norman Orentreich, nel 1953, negli Usa, fece il primo trapianto di capelli. Tecnicamente fu un successo. Era stata trapiantata un’ isoletta di capelli dalla zona donatrice all’area calva.

Allora sembrava impossibile che i bulbi attecchissero e invece l’esperimento riuscì. Ma i capelli spuntavano a ciuffetti ed il risultato estetico era poco naturale. Rimaneva, però, un ulteriore obiettivo: il trapianto capello per capello. Oggi la tecnica mono-bulbare si è affermata ovunque, soppiantando le vecchie, antiestetiche ”isolette”. Da una striscia di cuoio capelluto si ricavano fino a 2000 micro-innesti, da uno, due, tre capelli che vengono trapiantati sulla linea frontale, con risultati di assoluta naturalezza.

Oggi, solo nell’ Unione Europea, i calvi sono 30 milioni e un esercito di sessantamila uomini ogni anno si sottopone all’auto trapianto. Nel 1995 gli uomini che si sottoponevano a trapianto erano la metà. Nel 2005 saranno il doppio e l’Europa raggiungerà la media degli Stati Uniti, dove il trapianto di capelli è da tempo chirurgia di massa.

A Roma si è appena svolto il Congresso mondiale di chirurgia della calvizie. Per i calvi il futuro riserva la speranza dei bulbi clonati, ma per chi si opera oggi l’informatica offre già la possibilità di pianificare, prima di entrare in sala operatoria, l’intervento ”capello per capello”. Il computer ha razionalizzato le procedure, pianificando il numero di capelli trapiantati per centimetro quadrato e restituendo un nuovo look, anche dopo anni di completa calvizie. Bastano 3-4 ore per trapiantare tre-quattromila capelli.

”Un calvo perde in media 20-30.000 capelli, mentre se ne possono prelevare solo 10-15.000, che devono pertanto essere ridistribuiti in maniera oculata. Questo limite cadrà entro il 2020, quando da un solo bulbo si potranno coltivare in vitro i 30.000 necessari al completo reintegro: a quel punto la calvizie sarà sconfitta per sempre.

Il lifting del viso di Madonna

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“Vip Cosmetic Surgery”: Il caso in analisi è lo splendido face lifting cui si è opportunamente sottoposta la star Madonna prima del lancio del suo ultimo cd. Con la guida dello specialista in chirurgia plastica, il dottor Carlo Alberto Pallaoro, divertiamoci a vedere come un intervento di chirurgia estetica possa cambiare la qualità dell’immagine!

 

MADONNA E IL LIFTINGÈ sulla cresta dell’onda da oltre vent’anni, icona della musica pop e del costume contemporaneo, la signora Ciccone, alias Madonna, ha senz’altro i suoi segreti per riuscire a rinnovarsi ciclicamente e ad essere sul mercato (e nel cuore dei fan!) resistendo incontrastata sul trono. Fisico invidiabile, frutto certamente di una generosa fortuna, ma anche, e soprattutto, di esercizio fisico costante, dieta bilanciata ed attenta…e nient’altro? Se per il corpo non ci è dato di sapere, per la bellezza del viso di Madonna, un piccolo segreto…chirurgico, lo abbiamo carpito. È sotto gli occhi di tutti uno splendido esempio di face lifting eseguito davvero a regola d’arte, seguendo tutti i parametri e le attenzioni che la moderna chirurgia estetica impone per ottenere davvero l’eccellenza. Ora, è facile per ogni donna leggere tutto questo, ammirare, desiderare altrettanto e…limitarsi all’invidia! Davvero, assicura lo staff del dottor Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova, un face lifting come quello di Madonna è possibile, e oggi si potrà ottenerlo con un impegno chirurgico decisamente ridotto: una sola giornata senza ricovero ospedaliero.

Ma seguiamo ora il dottor Pallaoro nel commento dell’intervento alla stella del pop; magari scopriremo che non occorre necessariamente essere un Vip per far fiorire finalmente le potenzialità nascoste dentro di noi!

IL FACE-LIFT / LIFTING VISO

Non è detto che, per essere bella, una donna debba necessariamente corrispondere ad un ideale stereotipato. È il caso di Madonna, che non è obiettivamente definibile “bellissima”, eppure il suo aspetto molto curato e sano le ha fatto recentemente ottenere il trono di più sexy del mondo, scalzando addirittura modelle ben più giovani! Per il viso addirittura, non è la perfezione l’elemento di fascino, tutt’altro. È provato, anzi, che leggerissime irregolarità attirino lo sguardo e siano elemento di fascino. “Guardando il viso di Madonna, è esattamente così – commenta il dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista di chirurgia plasticaPadova – se ci si sofferma, si nota la leggera distanza tra gli incisivi e il naso non perfettamente armonico che conferiscono un accento alquanto duro al viso nel suo complesso. Ma il taglio degli occhi e la forma del viso ammorbidiscono questi tratti leggermente androgini. L’effetto è di un volto deciso e molto affascinante”. La scelta della star di ricorrere alla chirurgia estetica, dunque, si è rivelata molto azzeccata, perché gli elementi del viso non sono stati stravolti, ma semplicemente ringiovaniti. “Il lifting scelto dalla cantante è di tipo muscolo-cutaneo – illustra lo specialista – cioè coinvolge la cute superficiale, ma anche la struttura muscolare, che ritrova la sua posizione ideale. In questo modo la tensione del lifting non viene scaricata solamente sulla pelle, ma il sistema mio-fasciale viene ripreso nei suoi elementi principali per un effetto più naturale e a lunga durata”. In altre parole, un lifting di lunga durata con esiti più armonici e non “finti”.

La porzione del viso che maggiormente aveva risentito degli effetti del tempo era quella mediale (le guance), con visibili rilassamenti e pliche. “Il lifting studiato appositamente sul viso della star ha avuto come esito un visibile stiramento delle rughe naso-labiali, ma soprattutto l’ovale ha ritrovato definizione”. Un tale intervento, pur essendo di modesta entità, non ha intaccato la mobilità e l’espressività del viso. Perché? “Questo è il frutto di un ringiovanimento ben architettato dal punto di vista tecnico-chirurgico. – spiega il chirurgo – I tessuti ptosici ritrovano la posizione ideale grazie al preciso vettore di trazione cui è stato sottoposto il muscolo, perciò la sua motilità resta inalterata”.

Ad un ringiovanimento di questi tipo, cioè conservativo dei tratti somatici originari, è possibile abbinare, con effetti molto naturali, anche alcuni trattamenti locali medico estetici. “Con il lifting, infatti, non si preclude alla pelle la formazione di nuove rughe d’espressione, specie quelle tra le sopracciglia. Piccole iniezioni di tossina botulinica prevengono questo e innescano un naturale meccanismo di lifting del sopracciglio”. Inoltre, per la freschezza cutanea del viso, una volta trascorso il periodo per la normalizzazione dei tessuti, è possibile eseguire un peeling, per eliminare le irregolarità cutanee e creare una nuova, liscia, superficie.

LA SCHEDA DELL’INTERVENTO DI MADONNA

NOME DELL’INTERVENTO: face lifting – lifting viso

ANESTESIA: locale accompagnata da sedazione

 L’INTERVENTO:

È la metodica anti-ageing per eccellenza della chirurgia estetica. Serve a cancellare da viso e collo i segni dell’invecchiamento, grazie ad un riposizionamento delle strutture anatomiche muscolo-cutanee e all’eliminazione della cute in eccesso. Il viso ritrova freschezza e la pelle torna tesa e senza rughe con esito molto naturale e duraturo.

L’incisione viene praticata dalla regione temporale, lungo la piega anteriore al padiglione, per risalire lungo il solco posteriore dell’orecchio e terminare tra i capelli, sulla nuca. L’intervento prevede un primo scollamento della cute, del tessuto sottocutaneo e dei muscoli. Viene eventualmente praticata una liposuzione localizzata sotto il mento, lungo la mandibola e sul collo per assottigliare e definire l’ovale del viso; quindi si provvede al riposizionamento, con punti non assorbibili, della muscolatura; infine, viene eliminata la cute in eccesso e suturate le incisioni.

DURATA OPERATORIA: 40 minuti di chirurgia. In totale, il paziente trascorrerà in clinica circa 6 ore.

TEMPO DI RECUPERO POST OPERATORIO: 15 giorni circa.

In questo periodo è possibile riprendere gradualmente le normali attività, evitando gli sforzi. I punti di sutura vengono rimossi a pochi giorni dall’intervento e sarà in breve possibile camuffare i segni chirurgici con i capelli e un po’ di trucco. Le sottilissime cicatrici davanti al padiglione auricolare (le uniche visibili) guariranno in breve, sbiadendo e divenendo praticamente invisibili.

Un peeling laser effettuato dopo un paio di mesi darà una nuova freschezza al viso,contribuendo a levigare ed appianare piccole irregolarità nella trama cutanea.

CONSIGLI: Il face-lift è un ottimo metodo chirurgico utile non solo per correggere gli inestetismi “regalati” dal tempo, ma anche per prevenire la formazione di ulteriori cedimenti, grazie al riposizionamento muscolare. Perciò spesso si rivela una scelta positiva sottoporsi all’intervento di lifting del viso (totale, ma anche limitato alle zone critiche, come l’area temporale o il collo…) prima che i tessuti siano completamente ceduti.

QUANTO DURANO GLI EFFETTI: Gli esiti estetici di questo tipo di lifting sono molto più duraturi nel tempo rispetto ad altre tecniche che interessano solamente la cute del viso. Infatti, il sollevamento chirurgico comprende anche le fasce muscolari, per un ringiovanimento più naturale e che consente di prevenire in parte l’insorgere di ulteriori rughe. Bisogna considerare che comunque non viene arrestato il processo di invecchiamento e l’esito dell’intervento viene in gran parte compromesso dallo stile di vita scorretto, dagli eventuali sbalzi ponderali, da fattori fototossici, ecc.

I COSTI DEL LIFTING: Il prezzo del lifting varia in funzione del grado di inestetismo e del grado di correzione effettuato, generalmente può oscillare tra i 5.000€ e i 6.500€, ma in media il costo è di 5.000€ circa.

Chirurgia estetica intima

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Sex Cosmetic Surgery: La chirurgia estetica intima per lei e lui 

Vivere una sessualità serena ed appagante è in primo luogo vivere il proprio corpo senza vergogna. Piccoli (ma solo fisicamente) difetti estetici delle zone intime possono far sorgere inutili inibizioni, facendo sentire “poco virile” lui e “poco attraente” lei.  La chirurgia intima restituisce proporzione e armonia anche sotto gli slip. Arriva la Sex Cosmetic Surgery.

Quando il termometro dell’eros è alto, può capitare che a raffreddare la temperatura sia il disagio nei confronti del proprio corpo. Esistono piccole dismorfie che arrivano a minare la scioltezza di un rapporto intimo, e non parliamo di ragazze alle prese con “la prima volta”, ma anche di donne giovani – e meno giovani – con una vita sessuale attiva, spesso madri. Non sono esclusi, poi, gli uomini, intrappolati nell’imperituro dilemma delle dimensioni…

È nata) in America la prima avanguardia di questa particolare branca della chirurgia estetica, e ora sta prendendo piede anche nel vecchio continente e in Italia. Stiamo parlando della Sex Cosmetic Surgery, la chirurgia “intima” per i genitali femminili e maschili. E se di primo acchito può sembrare un affare di nicchia, in realtà le richieste si fanno più frequenti, così come più accurata e varia diventa l’offerta. Abbiamo approfondito l’argomento con il dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova ed esperto di tecniche chirurgiche d’avanguardia.

 

Disagio intimo… ma pesante!

Perché una donna dovrebbe pensare ad un rimodellamento estetico di una zona così intima e non esposta come l’area genitale? “Le motivazioni non sono solo estetiche. Come si può intuire – riferiscono gli specialisti- se una persona prova un grande imbarazzo nei confronti del proprio corpo o di una specifica parte, tenderà a non esporla mai, a nasconderla e nascondersi, con conseguenza negative sulla psiche e relative inibizioni eccessive nel comportamento sociale. Lo stesso vale per la zona vaginale: la donna può soffrire anche molto per alcune dismorfie che causano ripercussioni pesanti sul rapporto con sé e, ancor più, con il partner. Inoltre molto difficilmente si rivolgerebbe al proprio medico per risolvere la cosa e in genere proprio non sa come potrebbe trovare una soluzione, con il solo esito – negativo – di mantenere in silenzio il proprio imbarazzo”.

 

Estetica dei genitali

Si sente parlare di “sex design”, ma come si fa a dedurre un canone estetico per gli organi sessuali femminili e maschili? Lo abbiamo chiesto al dottor Pallaoro, scoprendo una…bellezza nascosta: “Esistono fattori che in natura e nel corpo umano sono assodati e universali, come la simmetria e il senso delle proporzioni. Il concetto vale anche per gli organi genitali: le donne sono molto sensibili in questo senso, avvertono che c’è qualcosa di sbagliato se notano una asimmetria”.

Il primo fattore che deteriora l’integrità e l’aspetto originario dei tessuti resta comunque l’età, che rilassa la cute e la parte mucosa che, di conseguenza, appare flaccida e in eccedenza. Altra causa che provoca il cambiamento dell’aspetto genitale è senza dubbio il parto, che può lasciare asimmetrie nelle piccole labbra, irregolarità nella loro forma e nell’orifizio vaginale. Molto spesso poi, per facilitare il parto, viene praticata l’episiotomia, un’incisione chirurgica nella zona che può residuare una cicatrice non lineare, ipertrofica o fastidiosa.

Anche leggere imperfezioni estetiche di altro genere possono minare la serenità del rapporto con la propria genitalità. “È il caso di inestetismi come l’eccessiva prominenza della regione pubica data da un particolare accumulo adiposo nella zona, fatto rapidamente risolvibile con una micro liposuzione che modella ad hoc senza lasciare segni evidenti”.

 

La vaginoplastica: tutti gli interventi di chirurgia estetica della vagina

Con il termine “vaginoplastica” si comprende una serie di piccoli interventi volti al miglioramento estetico della parte esterna della vagina. Si possono realizzare in regime di day surgery, senza ricovero ospedaliero e in anestesia locale con sedazione, quindi senza anestesia generale. Vediamo nel dettaglio tutte le procedure possibili.

Imenoplastica: ricostruire la verginità anatomica. L’intervento è minimo e si tratta di riposizionare una sottile membrana di tessuto mucoso all’ingresso della vagina, appunto l’imene. Il primo rapporto sessuale dopo l’intervento causerà una nuova deflorazione.

Riduzione ingresso della vagina. È l’intervento che riduce il diametro dell’apertura vaginale, indicato soprattutto in seguito a parto naturale con lacerazioni o episiotomia, i quali provocano un’eccessiva dilatazione, che a sua volta è causa della riduzione delle sensazioni nel corso del rapporto sessuale.

Labioplastica o labiaplastica. Consiste nella riduzione e nel modellamento delle piccole labbra, ed eventualmente anche delle grandi labbra. È un intervento molto richiesto, in quanto deformità come asimmetria o irregolarità nei profili delle piccole labbra provocano disagio. In alcuni casi, l’eccessiva dimensione delle piccole labbra è un vero fastidio anche per attività comuni, come l’andare in bicicletta.

IPL per la depilazione totale. La luce pulsata ad alta intensità è il metodo che consente un epilazione permanente anche nelle zone più delicate. Se si desidera sfoggiare un “total nude look” anche nella zona pubica è decisamente la scelta migliore, perché si dimostra efficace senza danneggiare i tessuti cutanei.

 

Estetica intima maschile

Le dimensioni contano? No, giurano e spergiurano i sessuologi, perché un rapporto sessuale può essere concluso con successo indipendentemente dalla lunghezza del pene. Per un uomo europeo, tra l’altro, le dimensioni del pene che rientrano nella normalità vanno dai 10 ai 20 cm. Ma come mai allora, nonostante queste rassicurazioni, resiste il mito dell’uomo virile e dotato? “Le dimensioni non contano fisiologicamente – spiega il dottor Pallaoro – ma psicologicamente influiscono molto. L’uomo che vive con disagio il fatto di avere un pene corto, porta il suo malessere nell’intimità. Senza contare che la natura umana è portata al confronto e al giudizio, sia dalla parte femminile che maschile”. E in questo caso che si può fare? “Se è accertato che non vi sono anomalie reali, è facile che l’uomo si lasci circuire da chi promette pillole miracolose o metodi folli per aumentare le dimensioni. E purtroppo Internet favorisce questo genere di truffa che può avere risvolti anche pericolosi per la salute. Gli interventi chirurgici al pene ad oggi non sono ancora la strada più sicura. I rischi sono infatti alti, perché il pene è un organo cavernoso e la sua anatomia è complessa da modificare”. Quindi, nessuna soluzione? “No, la soluzione c’è, ma è indiretta. È la liposuzione del pube, uno stratagemma intelligente consente di non toccare la funzionalità e la struttura anatomica del pene e contemporaneamente di allungarlo. In pratica – continua lo specialista – si tratta di un bilanciamento dei volumi corporei. La liposuzione elimina il cuscinetto di adipe nella zona pubica, facendo così sporgere maggiormente il pene. La procedura ottimale comprende anche la rimozione del grasso dai fianchi e dal torace, in modo da scolpire le zone maggiormente problematiche per l’uomo.

 

Macho man. Falloplastica indiretta

Per aumentare la lunghezza del pene è possibile intervenire indirettamente con una liposuzione mirata. Snellendo il cuscinetto adiposo sopra il pube, infatti, si crea maggiore sporgenza del pene, con un effetto di allungamento. La tecnica è vantaggiosa perché di fatto non altera una struttura così delicata come quella dell’organo sessuale e dona invece un ottimo impatto estetico, tanto più se la liposuzione viene estesa ai fianchi, per eliminare le maniglie dell’amore, e all’addome.

 

Sindrome da spogliatoio

Altro motivo per cui l’uomo si rivolge sovente alle pratiche chirurgiche atte a migliorare la morfologia peniena, è la cosiddetta ” sindrome dello spogliatoio” ovvero quell’atteggiamento di vergogna ed insicurezza che assale l’uomo che, messo occasionalmente a confronto con un altro, scopre di avere dimensioni inferiori del proprio pene. È appunto il caso degli spogliatoi delle palestre, dove l’ambiente favorisce la promiscuità e lo scherzo. L’attenzione verso il proprio organo sessuale per i maschi inizia verso i 6-7 anni e…non termina mai! Il sentirsi inadeguati spinge quindi a ricorrere a soluzioni palliative e non sempre salutari. Il consiglio migliore è sempre quello di affidarsi a specialisti esperti e di comprovata esperienza, onde evitare conseguenze anche gravi.
Bisogna precisare cominque che non vi è alcuna relazione tra le dimensioni che si possono ottenere chirurgicamente e la potenza sessuale. La funzionalità sessuale infatti, rimane la stessa, trovando solo un beneficio nella maggior sicurezza in se stessi che si acquista dopo l’intervento chirurgico.

Profiloplastica

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La profiloplastica una tecnica di chirurgia estetica combinata finalizzata ad armonizzare l’intero profilo del viso (naso, bocca e mento). L’intervento ha come obiettivo la giusta proporzione dei tre piani che compongono il viso: fronte-occhi, naso-guance, bocca-mento.

profiloplastica dopoprofiloplastica primaPuò succedere che  a “stonare” non sia solo un elemento, ma due o più che messi insieme tra loro danno un’immagine meno addolcita al volto. Intervenire in questo caso su un solo elemento (poniamo, ad esempio, il naso) non é sufficiente a riportare la giusta armonia al profilo: per raggiungere questo scopo é necessario intervenire in maniera più globale e mirata, attraverso una correzione combinata e studiata a tavolino. “L’obiettivo della profiloplastica – spiega il dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova – non é solo quello di rendere esteticamente più gradevole il complesso naso-bocca-mento, ma soprattutto di dare al profilo un aspetto naturale che tenga conto di diversi fattori come le caratteristiche del viso, il sesso,  l’età e anche la personalità del paziente”. La tecnica viene realizzata oggi con una procedura sofisticata, che consente tempi chirurgici minimi (inferiori ai 60 minuti), il ritorno a casa in giornata ed un ritorno al sociale entro pochi giorni.

 

Una tecnica chirurgica combinata

Naso, bocca, mento: la profiloplastica può prendere in considerazione due o tutti e tre questi elementi rimodellandoli in un’ottica di armonia globale. Quando un viso é dismetrico, cioè con i tre piani che lo compongono sproporzionati tra loro, si interviene con un rimodellamento combinato in grado di dare al profilo l’armonia ideale. Tra gli interventi di profiloplastica più realizzati troviamo la mentoplastica, che corregge la sproporzione in eccesso o in difetto del mento. Il prognatismo, ovvero la mandibola inferiore sporgente, o la condizione contraria del mento sfuggente vengono risolti praticando un’incisione sulla mucosa interna del labbro inferiore attraverso la quale procedere alla riduzione ossea o all’inserimento di una protesi. Altro intervento di profiloplastica riguarda il rimodellamento delle labbra: se sono troppo carnose si ricorre alla cheiloplastica; se sono invece troppo sottili e si desidera aumentarne lo spessore, si provvede alle tanto applicate infiltrazioni di materiali biocompatibili. Ma l’intervento di correzione del profilo più richiesto resta comunque la rinoplastica, oggi realizzata senza rivoluzionare troppo la struttura del naso. “Si interviene solo sulle irregolarità, riportando se necessario le giuste proporzioni”, riferisce il dottor Pallaoro, “il risultato estetico non dà l’idea di artificiosità come avveniva un tempo: al contrario il profilo acquista un’immagine di naturalità e di complessiva armonia”.

 

L’intervento di profiloplastica (Rinoplastica + Mentoplastica)

Viene realizzato in day hospital, in un arco di tempo che oscilla tra i 30 ed i 60 minuti. Si interviene in anestesia locale accompagnata da sedazione profonda.  L’idoneità all’intervento avviene dopo aver accertato il buono stato di salute generale, certificato dal controllo di alcuni esami ematochimici e dall’elettrocardiogramma.

 

Come si procede

Prendiamo ad esempio una paziente che desideri rimodellare l’intero profilo del viso (naso, bocca e mento). La profiloplastica inizia in questo caso con il rimodellamento del naso, realizzato dall’interno delle narici attraverso delle piccoli incisioni.  Viene quindi adeguatamente modificata la cartilagine alare e triangolare e l’osso proprio del naso. L’intervento di rinoplastica termina con l’applicazione di alcuni punti di sutura e la collocazione di tamponi nasali (da rimuoversi dopo 24 ore) e di una mascherina contenitiva  da indossare per circa una settimana. Successivamente si passa alla correzione del mento correggendone la sproporzione in eccesso o in difetto. Anche in questo caso si interviene all’interno della mucosa, a livello endo-orale (all’interno della bocca), praticando un’incisione con il laser ad anidride carbonica pulsato. A questo punto due sono le vie da percorrere: aumentare il volume del mento (attraverso l’inserimento di una protesi) o diminuirlo con la riduzione ossea. Le medicazioni dopo l’intervento di mentoplastica sono minime: pochi punti, che si scioglieranno naturalmente a guarigione avvenuta, ed una fasciatura compressiva da eliminarsi nell’arco di qualche giorno.  Al fine di un rimodellamento ottimale del profilo, viene preso infine in considerazione lo spessore delle labbra. Se sono troppo sottili o asimmetriche, si provvede ad ottenerne le dimensioni ideali praticando delle micro-infiltrazioni nel muscolo periorale. Questo semplice intervento risulta di particolare effetto consentendo un riempimento piuttosto duraturo (addirittura parzialmente permanente, nel caso di utilizzo di alcuni riempitivi specifici).

I risultati della profiloplastica

La correzione combinata del profilo ha un’elevata resa estetica sotto tutti i punti di vista. Intervendo a livello delle mucose interne, l’intervento di profiloplastica non dà luogo ad esiti cicatriziali visibili, mentre un’attenta programmazione dell’intervento  restituisce al viso le sue ideali proporzioni.

Macho Surgery – Chirurgia estetica uomo

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Macho Surgery

La chirurgia estetica per l’uomo virile virile!

Ginecomastia, liposcultura e chirurgia estetica del peneSpalle larghe, torace scolpito, addome tonico e… aspetto prestante. Nella liposuzione maschile, nessun dettaglio viene trascurato, neppure nella zona più intima.

Oggi, la scultura dei volumi viene studiata per ottenere il massimo impatto estetico in un unica giornata, senza anestesia generale e senza degenza.

I punti maggiormente critici per l’accumulo adiposo negli uomini sono essenzialmente tre: il torace, l’addome e i fianchi. Con un dettaglio non trascurabile: la vecchia questione delle dimensioni.

 

Scolpire con effetto palestra

Ginecomastia

Prende il nome di ginecomastia, ed è un problema piuttosto diffuso e che crea un forte disagio. Si tratta dell’anomalo aspetto rigonfio delle mammelle maschili, che appaiono quasi come un seno di donna. Che si tratti di un eccessivo sviluppo della ghiandola mammaria o di un accumulo adiposo localizzato, la soluzione chirurgica che restituisce un aspetto mascolino al torace non lascia tracce esteticamente rilevanti.

Liposcultura superficiale

Le altre zone di accumulo adiposo maschile sono i fianchi e l’addome, dove una liposuzione maschile realizzata ad hoc è in grado di restituire un fisico asciutto e scolpito evitando lo stress chirurgico legato alle lunghe degenze ospedaliere. Cannule più sottili e una tecnica operatoria e anestesiologica più accurata consentono di intervenire su più punti in un’unica seduta chirurgica in anestesia locale accompagnata da sedazione profonda.

Macho man. Falloplastica indiretta

Chirurgia estetica pene

Una richiesta sempre più frequente nel pianificare il rimodellamento maschile è la chirurgia intima. Le dimensioni non contano fisiologicamente ma psicologicamente influiscono molto. L’uomo che vive con disagio il fatto di avere un pene corto, porta il suo malessere nell’intimità. Senza contare che la natura umana è portata al confronto e al giudizio, sia dalla parte femminile che maschile. Gli interventi chirurgici al pene ad oggi non sono ancora la strada più sicura. I rischi sono infatti alti, perché il pene è un organo cavernoso e la sua anatomia è complessa da modificare. La soluzione ideale è agire in modo indiretto, modellando i volumi e creando una plasticità che riorganizza le proporzioni. Lo stratagemma intelligente è la liposuzione del pube, che consente di non toccare la funzionalità e la struttura anatomica del pene, pur allungandolo. La liposuzione infatti elimina il cuscinetto di adipe nella zona pubica, facendo così sporgere maggiormente il pene, con un effetto di allungamento.

Generalmente questo tipo di falloplastica indiretta viene realizzato in un contesto più ampio di liposuzione dei pettorali, dell’addome e dei fianchi, in modo da ottenere il rimodellamento ottimizzando tempi e costi della chirurgia estetica.


Viso giovane – Lifting viso

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Chirurgia estetica per il ringiovanimento del viso

Le armi di oggi per riconquistare il viso di ieri

Vorreste abbandonare quell’espressione sfiorita che anni di stress hanno impresso sul volto, ma non sapete come scegliere la tecnica di ringiovanimento adatta proprio a voi. Ecco una semplice antologia delle strategie più attuali per distendere e tonificare la pelle del viso

 

Con gli anni, la pelle e le ossa…

L’aspetto levigato della pelle è dovuto anche alla naturale umidità trattenuta dalle cellule. Con il passare del tempo questa non viene più trattenuta così efficacemente e anche le cellule morte si rivelano più difficili da far scomparire; anche le ghiandole sebacee rallentano la funzionalità. Le conseguenze di ciò sono un progressivo assottigliamento dell’epidermide che si secca dando al viso un aspetto rugoso. Nel corso degli anni il colorito diviene leggermente più scuro e caratterizzato da pigmentazioni diseguali.

Anche le ossa stesse subiscono dei cambiamenti, facendo apparire addirittura diversa la struttura ossea e l’architettura del viso. Il fenomeno è ben conosciuto dalle persone di una certa età, che percepiscono come una sorta di “rimpicciolimento” delle ossa. Vi proponiamo quindi un approccio globale alle soluzioni per i problemi dell’invecchiamento del viso.

Eliminare le rughe

Le trasformazioni che il viso subisce nel tempo non sono uniformi e dipendono da fattori muscolari, tissutali, dermici, ormonali nonché dalle abitudini di vita. Tra le molteplici cause dell’invecchiamento cutaneo troviamo l’alterazione del collagene, la proteina che aiuta a mantenere elastica e compatta la pelle. Venendo meno il collagene, la pelle si rilassa, perde tonicità ed inizia a cedere. Questo processo interessa inizialmente il viso, che progressivamente perde consistenza e si riempie di rughe, che in sostanza non sono altro che una fissurazione incompleta del derma (lo strato più profondo della pelle). Ma le rughe possono essere determinate, oltre che dall’invecchiamento, anche da una serie di fattori microcircolatori, fototossici (come l’esposizione al sole), di espressione o masticazione (ad esempio le rughe verticali delle guance), di posizione (anche durante il sonno).

Peeling laser co2 contro le rughe

Il peeling laser CO2 pulsato si rivela un ottimo strumento per vaporizzare le rughe superficiali ed attenuare le più profonde. Il raggio del  laser ad anidride carbonica pulsato (monocromatico ed intermittente), è in grado di asportare la ruga con estrema precisione. Questo avviene in quanto – grazie all’azione di Fototermolisi selettiva – la  vaporizzazione dei tessuti cutanei superficiali risulta talmente istantanea da non permettere all’acqua contenuta nelle cellule circostanti di raggiungere temperature elevate.Prima di sottoporsi al peeling laser – avvisa il dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova – é opportuno constatare  attraverso un check up cutaneo  la sensibilità della cute alla e la sua non tendenza ad una cicatrizzazione ipertrofica/cheloidea. Su carnagioni scure, inoltre, il trattamento laser dovrà avvenire con la massima delicatezza, in modo da evitare rischi di ipocromie (chiazze di diverso colore).

Il peeling laser CO2 pulsato viene realizzato in un’unica seduta, in anestesia locale. Dopo la seduta con il laser, viene applicata in loco una pomata antibiotica ed antinfiammatoria.

 

Addio macchie, rughe e pori dilatati

Con il termine Photorejuvenation si intendono le tecnologie che agiscono sulla cute invecchiata con l’età, a causa di fattori fototossici o con uno stile di vita scorretto. L’innovativa tecnologia IPL (Intense Pulsed Light) è, tra la vasta gamma dei trattamenti di fotoringiovanimento, quella che utilizza l’energia luminosa ad alta intensità per rimuovere le pigmentazioni scure di natura benigna, le lentigo solari, la couperose e i segni evidenti di fragilità capillare. Lo spot della luce pulsata ad alta intensità (IPL) interviene in modo mirato ed immediatamente efficace per contrastare la pelle sciupata. Dalle piccole rughe e rilassamenti, alle macchie senili e congenite, dal poichiloderma (chiazze rosse sul décolleté) alle lentigo solari, dal photoaging alla rosacea, dai pori dilatati al flushing: è questo il campo clinico in cui agisce la procedura IPL che permette di trattare insieme più situazioni estetiche.

L’energia luminosa colpisce il bersaglio-melanina innalzandone la temperatura sino a distruggerlo provocando la frammentazione della lesione. Gli impulsi di luce vengono somministrati ad intervalli che consentono all’epidermide di raffreddarsi rendendo il trattamento proprio “light”.

Il metodo IPL non necessita di lunghi tempi di trattamento: in media sono necessarie dalle 4 alle 6 sedute di terapia (realizzate in un intervallo di 3/4 settimane) per restituire alla cute un aspetto più giovane, tonico e luminoso.

 

Chirurgia estetica per la struttura del viso

Il lifting viso attenua in maniera più incisiva da viso e collo i segni dell’invecchiamento. Grazie ad un riposizionamento della struttura muscolo-cutanea e all’asportazione della pelle in eccesso, si restituisce freschezza ai contorni migliorando l’aspetto del viso ed il naturale e progressivo cedimento dei tessuti. Si tratta di una procedura che, paragonata al lifting tradizionale, risulta essere più rispettosa dei tratti somatici sia per quanto riguarda la naturalezza del gioco mimico (niente più rigidità), sia per quanto riguarda la visibilità degli esiti cicatriziali, ridotti al minimo grazie ad incisioni praticate solo dove occorre. Questa tecnica è particolarmente indicata a chi desidera un ringiovanimento del viso globale.

“La tecnica muscolo-cutanea espone il dottor Pallaoro – pur andando in profondità, richiede incisioni meno estese, con esiti cicatriziali nascosti o comunque non rilevanti dal punto di vista estetico.”In più, rispetto al lifting tradizionale, la tecnica muscolo-cutanea presenta un ulteriore vantaggio, questa volta di natura temporale. “Intervendo sia a livello della cute, che della struttura sottostante, ovvero la muscolatura – fa presente il dottor Pallaoro – il ringiovanimento del viso non solo risulta più efficace, ma anche di maggiore durata e con una decisiva azione preventiva nei confronti di un ulteriore invecchiamento del viso.

 

Lifting “taglia small” per le piccole zone

Il lifting muscolo-cutaneo può essere praticato su tutto il viso (face lifting), ma anche parzialmente. In quest’ultimo caso, può interessare la zona temporale (viene riposizionata la regione zigomatica e le sopracciglia), la zona frontale (si solleva la fronte e si attenuano le rughe di espressione) oppure il collo (si tende il platisma, ovvero il muscolo anteriore del collo, eliminando i caratteristici cordoni ). Ovviamente la scelta del lifting viene consigliata dal chirurgo  in base alle esigenze del paziente: se é solo una zona ristretta ad essere particolarmente segnata si preferisce intervenire parzialmente, anziché eseguire il lifting totale. “Un mini-lifting tempestivo – spiega il dottor Carlo Alberto Pallaoro – é preferibile ad un intervento più radicale realizzato più in là nel tempo e viene generalmente consigliato anche a soggetti con meno di quarant’anni proprio per la sua azione preventiva e conservativa.”

Filler per le pieghe del viso

I Filler (acido ialuronico)sono materiali cosmetici infiltrativi ad azione riempitiva che spianano i solchi della pelle colmando gli avvallamenti. Questa tecnologia è particolarmente consigliata nel caso di rughe poco profonde. “I risultati migliori – riferisce l dottor Carlo Alberto Pallaoro – si hanno nel trattamento delle rughe frontali, delle “zampe di gallina”, delle rughe nasolabiali e di quelle periorali (quelle cioè presenti sul contorno delle labbra).

Esistono differenti tipi di riempitivi che danno un risultato permanente o, se riassorbibili, semi permanente, a seconda del materiale utilizzato per trattare la ruga. “Il Filler a lunga permanenza – riprende il dottor Pallaoro – è di natura più densa rispetto ad uno riassorbibile e viene infiltrato più in profondità. Le infiltrazioni riassorbibili hanno una durata media di 3-6 mesi”. Il tipo di riempitivo più adatto ad ogni persona viene consigliato direttamente dal chirurgo dopo un’analisi della tipologia di ciascuna ruga. Ovviamente si tratta di materiali biocompatibili, vengono cioè accettati dall’organismo come propri, senza rischio di intolleranza, “anche se – specifica il dottor Pallaoro – per la sicurezza della persona, vengono effettuati i test allergologici prima di qualsiasi trattamento”. Le infiltrazioni non possono ovviamente sostituire un lifting, ma possono essere prese in considerazione per attenuare il più possibile le rughe senza ricorrere alla chirurgia: procurano un ringiovanimento immediato del viso e sono ideali quando i segni del tempo non sono ancora troppo marcati.

 

Botulino per distendere i tratti e le rughe mimiche

Il botulino è la scelta ottimale, decisamente rapida e sicura per rilassare un volto contratto e segnato dalle rughe d’espressione. “Il botulino utilizzato in campo estetico – riferisce il dottor Carlo Albero Pallaoro – è la forma purificata di una tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum”. In Italia è conosciuta sotto il nome di Vistabex, prodotto omologo del più conosciuto Botox. “L’effetto dell’inoculazione della tossina  – riprende – impedisce temporaneamente la contrazione muscolare. La tossina blocca la liberazione di acetilcolina, per inibire il contatto tra nervo e muscolo, impedendo così gli spasmi muscolari eccessivi o viziati dall’abitudine di contrarre i muscoli facciali, che sono i maggiori responsabili delle rughe d’espressione”.

“Il Botox – commenta il dottor Carlo Alberto Pallaoro – rappresenta un notevole progresso nel campo dei trattamenti antietà”. Fino ad ora, per eliminare le rughe, l’unica alternativa ad un lifting era soltanto la tecnologia dei Filler. “Il Botox non riempie il solco della ruga come i Filler – riferisce il dottor Pallaoro – ma agisce direttamente sulla causa, cioè la contrattilità muscolare. È una metodica decisamente non invasiva che può essere ripetuta senza controindicazioni due volte l’anno, a distanza di sei mesi”. Secondo l’ASAPS (American Society for Aesthetic Plastic Surgery) i trattamenti con la tossina botulinica sono sicuri ed efficaci.

La durata della seduta è di circa 20 minuti, praticata in ambulatorio senza anestesia e consiste nell’iniezione del Botox con un piccolissimo ago all’interno dei muscoli mimici del volto.

“Prima di procedere con le microiniezioni di Botox – spiega il dottor Pallaoro – viene chiesto al paziente di contrarre i muscoli facciali: corrugare la fronte, aggrottare le sopracciglia o arricciare il naso. In questo modo vengono individuati i muscoli maggiormente responsabili della formazione delle rughe; in alternativa, vengono individuate le terminazioni nervose con uno speciale apparecchio”. L’applicazione del Botox comincia a dare risultati apprezzabili dopo 4-5 giorni, quando cioè inizia il processo di rilassamento del muscolo corrugatore, “e dopo un mese – continua il dottor Pallaoro – raggiunge il massimo effetto. Si ottiene quindi una sospensione dell’impulso nervoso diretto ai muscoli mimici, lasciando integra la funzionalità di tutti gli altri”. Insomma, per un periodo di tempo che varia dai quattro ai sei mesi, viene provocata la distensione dei gruppi muscolari responsabili della genesi delle rughe d’espressione. Inoltre, “il farmaco svolge anche un’importante azione preventiva sulla formazione di queste rughe. Infatti, con l’iniezione della tossina, i muscoli si adattano ad una nuova motilità che mantengono anche quando gli effetti cominciano gradualmente a svanire”.

Lipofilling: Glutei sodi e pieni

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lipofilling glutei 2Non solo sodo, ma anche bello pieno e dalla forma più plastica. Per aggiungere un tocco più sensuale al fondoschiena è sufficiente “riempirlo” nei punti giusti, ricorrendo al lipofilling, eseguito molto spesso dopo una liposuzione od un lifting dei glutei.

Di che si tratta? Il lipofilling prevede il prelievo, dallo stesso soggetto, di piccole quantità di grasso che, opportunamente purificate, vengono infiltrate nelle zone dove i glutei accusano vuoti di volume.
Il prelievo dell’adipe avviene per mezzo di una sottile cannula collegata ad un aspiratore mentre l’inoculazione viene praticata attraverso una speciale siringa dall’ago sottilissimo.

Trattandosi di materiale autoctono (proveniente cioé dallo stesso organismo), non ci sono problemi di allergie né di rigetti, anche se sulla zona trattata può tuttavia manifestarsi un leggero gonfiore per circa una settimana. Il grasso infiltrato attraverso la tecnica di lipofilling rimarrà in loco creando un riempimento di notevole effetto estetico.

Ecco come si procede

  1. Il riempimento dei glutei attraverso il lipofilling avviene in anestesia locale infiltrativa. Prima di procedere, il chirurgo valuta – servendosi di un pennarello dermografico – la modalità del riempimento, illustrando alla paziente i punti su cui interverrà.
  2. Il grasso viene aspirato per mezzo di una sottile cannula da una determinata zona del corpo (interno ginocchio, piega glutea, fianchi, ecc.). Essendo le dimensioni della cannula particolarmente ridotte, non ci sarà nemmeno bisogno di ricorrere a punti di sutura.
  3. Il grasso prelevato viene opportunamente trattato in modo da liberarlo delle impurità. Per questa procedura di sterilizzazione si ricorre ad uno speciale strumento ad alta velocità (una sorta di centifruga).
  4. Il grasso viene quindi inoculato con una microsiringa nelle zone precedentemente stabilite, distribuendosi e svolgendo così la sua azione di riempimento.
  5. La seduta termina con l’applicazione di alcuni piccoli cerotti, che verranno rimossi a distanza di 3-4 giorni.

Lifting microchirurgico cosce: Rassoda senza cicatrici

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Per evitare gli estesi – quanto deturpanti – esiti cicatriziali del “tradizionale” lifting, si può ricorrere a questa innovativa tecnica microchirurgica messa a punto dal dottor Carlo Alberto Pallaoro. Il lifting microchirurigco consente lo stesso rassodamento del lifting tradizionale, con la differenza che questo avviene in due/tre sedute senza lasciare sulla pelle esiti cicatriziali esteticamente rilevanti.

In luogo di un’unica, estesa, asportazione della cute in eccesso, il lifting microchirurgico prevede microasportazioni di tessuto di appena un millimetro di diametro, che non innescano pertanto un importante processo di cicatrizzazione e consentono cosi una rapida (pochi giorni) ed un rassodamento privo di esiti cicatriziali esteticamente rilevanti.

Il lifting microchirurgico di cosce/glutei richiede 2/3 sedute di 30 minuti ciascuna, realizzate, in anestesia locale infiltrativa, ad intervalli di 15/20 giorni l’una dall’altra. La tecnica é indicata nei casi di lieve-medio rilassamento, a patto la pelle non abbia tendenza a cicatrizzazione ipertrofica/cheloidea.

Se il rilassamento é troppo marcato si può ricorrere al lifting tradizionale, trattando successivamente (a due mesi dall’intervento) gli estesi esiti cicatriziali con la tecnica microchirurgica (il Trilix in questo caso viene applicato per asportare le cicatrici). La mini invasività della tecnica chirurgica consente di evitare punti di sutura o collanti chirurgici: è sufficiente un cerotto chirurgico, rimovibile a distanza di 10/15 giorni, per consentire alla parte trattata di guarire in modo rapido.

Liposuzione: Modellare gli arti inferiori

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La concentrazione di adipe a su cosce e glutei é una caratteristica prevalentemente femminile, che interessa anche le giovani donne. Per rimodellare armoniosamente la zona si può ricorrere ad una liposuzione localizzata, eseguita per mezzo di una sottilissima cannula introdotta sottocute attraverso microincisioni.

Su zone circoscritte, l’intervento può essere praticato in anestesia locale, altrimenti si ricorre all’anestesia epidurale (dalla vita in giù).

La liposuzione é da prendere in considerazione nel caso in cui i tessuti siano adeguatamente elastici in modo da consentire alla cute di adattarsi al meglio ai nuovi volumi raggiunti.

Qualora invece i cuscinetti di grasso si presentassero assieme a tessuti rilassati, la liposuzione dovrà essere supportata dall’intervento di lifting, per poter consentire un ideale rimodellamento/rassodamento della zona. La quantità di grasso da aspirare viene stabilita a priori dal chirurgo che, poco prima dell’intervento, traccerà sul corpo della paziente alcune linee-guida.

Questa procedura, eseguita con un pennarello dermografico, viene praticata sulla paziente in piedi (in modo da avere una constatazione realistica dei volumi) ed è indispensabile per un’apprezzabile resa estetica dell’intervento, il cui obiettivo è sì di assottigliare i profili dismorfici, rispettando però le proporzioni dell’intera silhouette.

Al termine della liposuzione, praticati i dovuti punti di sutura, le parti trattate vengono fasciate con un bendaggio compressivo, da rimuoversi – assieme ai punti – a distanza di una settimana. Nel post operatorio, al fine di accelerare il riassorbimento del normale edema e delle ecchimosi, viene consigliato un ciclo di linfodrenaggio manuale ed alcune sedute di terapia laser nonchè l’uso (almeno per 1 mese) di calze mediamente compressive.

Sinonimi: Lipoaspirazione / Liposcultura

Chirurgia estetica vaginale: Un trend in crescita

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Se ne parla molto negli Stati Uniti, dove numerosi chirurghi di grido affermano di praticarla. Ma da oltreoceano la chirurgia delle parti intime è giunta anche nei centri più all’avanguardia d’Italia, dove sono già molte le donne che la richiedono. Perché star bene nella propria pelle è il vero benessere

Dal dialogo aperto paziente-chirurgo è emersa una nuova esigenza in fatto di bellezza, ovvero il desiderio, un tempo inconfessabile, ma ora sempre più diffuso, di “sentirsi a posto” anche nella zona genitale. I primi a praticare la nuova chirurgia delle parti intime sono, come sempre, i grandi chirurgi americani, ma anche in Italia nei migliori centri di chirurgia estetica è approdato il nuovo trend. Così si è finalmente raggiunta la possibilità di appagare il desiderio di sentirsi belle (è il caso di dirlo) a 360 gradi.

“La maggior parte delle pazienti che richiedono un tipo di intervento di questo genere – riferiscono gli specialisti del Medical Laser di Padova, centro di chirurgia laser d’avanguardia – sono spinte dal disagio che provano quando percepiscono un’anomalia in una zona così privata. Temono il giudizio del partner e vivono il difetto fisico quasi sentendosi anormali. Una situazione così va decisamente affrontata. Perché continuare ad arrovellarsi per un problema risolvibile con un piccolo intervento chirurgico? Tanto più che le moderne tecnologie permettono una soluzione in giornata, senza ricovero”.

Ma come sorge ad una donna l’idea di avere “qualcosa che non va” nell’aspetto della zona genitale? Lo abbiamo chiesto agli specialisti del Medical Laser, che ci spiegano…

I parametri dell’ estetica intima

È raro che chi si rivolge al chirurgo estetico per correggere qualche dismorfia della zona intima, prima ne abbia parlato con il proprio ginecologo: “Precisiamo che non stiamo parlando di disfunzioni fisiche o sessuali, ma semplicemente dell’aspetto estetico della vagina. Perciò le donne non ritengono necessario parlarne col medico, si imbarazzano. Eppure è grande il peso che alcune sentono di portare a causa di un difetto in una parte del corpo così privata. Addirittura arrivano a negarsi al partner e una piccola dismorfia riesce a danneggiare la serenità. Come arrivano a percepire il difetto come tale? Alcuni parametri della bellezza sono quasi universali: la simmetria, ad esempio, che in questo caso è riferita alle piccole e grandi labbra. Oppure la regolarità nei profili e l’armonia delle curve. Infine, ogni esito cicatriziale è considerata un macchia, anche in questa zona”.

La chirurgia più richiesta

Tra i numerosi interventi realizzabili, alcuni spiccano per maggiore frequenza di richieste. “Primo tra tutti la correzione delle piccole labbra. Segue poi la richiesta di ridurre il volume del pube, o, al contrario, di incrementarlo. Per donne che hanno avuto esperienza di parto con episiotomia, poi, c’è la possibilità di eliminare le cicatrici che, oltre che brutte a vedersi, spesso sono anche fastidiose”.

Analizziamo quindi i diversi tipi dei difetti più comuni e l’approccio chirurgico più adatto per risolverli.

PUBE “GRASSOTTELLO”

Per una questione fisiologica, il grasso può concentrarsi nella regione pubica creando un evidente dislivello rispetto all’addome. In questo caso si può provvedere con una mini lipoaspirazione mirata, realizzata in anestesia locale, attraverso un’incisione di un paio di millimetri.  Rimosso il grasso in eccesso che sormonta il monte di Venere, il pube ritroverà un profilo più armonioso e sensuale senza tracce visibili della chirurgia. Spesso tale accorgimento viene realizzato simultaneamente alla lipoaspirazione dell’addome.

…O ECCESSIVAMENTE “OSSUTO”

Con l’avanzare dell’età, molti depositi adiposi vengono riassorbiti e perdono rotondità. È anche il caso del pube che, senza l’adeguata percentuale di grasso sopra il monte di Venere, non ha più l’aspetto turgido di quello di una ragazza. “In questo caso – intervengono gli specialisti – l’intervento consigliato è il lipofilling della zona”. In anestesia locale viene prelevata una certa quantità di grasso dalla paziente stessa in un punto nascosto. Successivamente, lo stesso grasso prelevato e purificato, viene riposizionato sul pube, conferendo una nuova discreta rotondità. Trattandosi di materiale autologo, cioè proveniente dal soggetto stesso, l’adipe iniettata non subirà rigetto. Anche questo intervento è breve e avviene in regime di day surgery.

SIMMETRIA E GIUSTA PROPORZIONE

Come accennavamo, ci sono fattori che nel corpo umano sono canoni assodati e universali per determinare la bellezza, come la simmetria. Il concetto vale anche per gli organi genitali: “le donne sono molto sensibili in questo senso avvertono che c’è qualcosa di sbagliato se notano un’asimmetria. In genere l’intervento richiesto riguarda le piccole labbra, che vengono rese simmetriche grazie ad una precisa incisione laser. Il ritorno a casa avviene poco dopo l’intervento. L’unico accorgimento sarà quello di evitare movimenti delle gambe (ginnastica) e una particolare attenzione all’igiene per favorire la cicatrizzazione senza rischio di infezioni, considerando l’umidità costante della zona”.

Anche la dimensione stessa delle piccole labbra può dare fastidio “e non solo esteticamente – aggiungono gli specialisti – se queste sono troppo lunghe e pendenti, infatti, oltre che imbarazzare in presenza di un partner, possono rendere doloroso o fastidioso il rapporto sessuale. Anche molte attività possono diventare scomode con questo piccolo grande difetto, come andare in bicicletta”. L’intervento di riduzione è estremamente semplice e molto rapido grazie all’impiego del laser che elimina le eccedenze di mucosa e armonizza i margini. Si risolve in pochi minuti dopo un’anestesia locale e la piccola incisione guarirà in breve senza lasciare tracce.

DOPO IL PARTO

Si stima che in Italia, al momento del parto, ammonti a ben il 60-70%la percentuale di donne sottoposte ad episiotomia. L’episiotomia è l’incisione chirurgica della pelle e dei muscoli del perineo nella parte posteriore della vagina e viene praticata quasi di routine durante il primo parto, per prevenire danni al neonato e lacerazioni maggiori che sarebbero difficili da suturare.

La chirurgia estetica può intervenire anche in questo caso, correggendo sia la cicatrice (asportando il tessuto danneggiato) sia per riportare a condizioni normali l’apertura della vagina. Molto spesso, infatti, in seguito al parto e all’episiotomia (ma anche all’età), l’apertura può risultare ingrandita o asimmetrica.

PERCHÉ LA CHIRURGIA

Intervenire chirurgicamente per migliorare l’aspetto dei genitali ha le stesse motivazioni di un qualsiasi altro intervento di chirurgia estetica. “Anche in questo caso – concludono gli specialisti del Medical Laser – la chirurgia è solo un mezzo per riconciliare la persona con la propria immagine, e ciò è possibile in modo molto semplice e rapido a patto che vengano impiegate strumentazioni e procedure di ultima generazione”.

Lifting viso effetto vacanza

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Un solo giorno per stracciare via 10 anni di segni dal viso. Il lifting new generation è rapido e con esiti naturali. E ti chiederanno: dove sei stata in vacanza?

Pelle effetto “tirato”, espressione imbambolata, mimica artificiale. E soprattutto paura del ricovero ospedaliero, terrore di soffrire, timore che “si veda”. Sono questi i freni che molte donne sentono nei confronti del lifting, l’intervento che, per eccellenza, promette di ringiovanire il viso. Ma non sempre i timori espressi sono veramente realistici, anche perché c’è lifting e…Lifting.

Lifting viso effetto vacanza

Oggi è davvero possibile rinfrescare efficacemente il viso in una sola giornata, senza lo stress chirurgico del ricovero e ottenere risultati inediti e molto naturali. Solo nei centri d’eccellenza. Facciamo luce…

WHAT’S NEW? IL LIFTING NON TIRA

Oggi sappiamo bene che bellezza fa rima con naturalezza: “La chirurgia estetica progredisce in quest’ottica” approfondisce il dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova, che annovera lustri d’esperienza in merito. “La tecnica chirurgica si è evoluta al punto tale da ottenere non solo un risultato molto sobrio e naturale – riprende lo specialista -ma anche da resistere a lungo agli attacchi del tempo, favorendo un invecchiamento più armonico”. È sottintesa ovviamente una certa abilità, perizia e senso estetico del chirurgo stesso, una sorta di figura che si muove in un campo al limite tra scienza ed arte.

LA TECNICA MUSCOLO-CUTANEA

La procedura adottata dal dottor Pallaoro è infatti differente rispetto al tipo di lifting di vecchia concezione, e prende in considerazione non solo la parte superficiale del viso, la pelle, ma anche le strutture muscolari sottostanti (v. sequenze “a” e “b”).

“Il cedimento dei tessuti cutanei è in gran parte dovuto al cedimento profondo dei muscoli, che hanno subito una ptosi e si trovano in posizione alterata rispetto alle condizioni di una persona giovane”, specifica il dottor Pallaoro.“Perciò, attraverso le incisioni tra i capelli e davanti ai padiglioni auricolari (sequenza “c”) è possibile raggiungere il sistema miofasciale e rassodare i muscoli, riposizionandoli nella loro sede ideale per un ringiovanimento duraturo”, illustra lo specialista, “quindi si asportano gli eccessi cutanei (sequenza “d”) senza che la pelle debba subire trazioni eccessive”. L’esito è un viso dai contorni più definiti, con pelle tesa in modo naturale e armonico.

Non è detto che si debba attendere i 50 anni per risolvere questi segni e decidere per il lifting: la procedura muscolo-cutanea è utile anche a prevenire ulteriori cedimenti ed è declinabile in “versione ridotta” a seconda di ogni tipo di cedimento.

I TEMPI: DAY SURGERY E RAPIDA RIPRESA

Un consistente numero di potenziali pazienti si arresta di fronte alla prospettiva di un intervento che prevede degenza ospedaliera. Oggi le procedure chirurgiche e le avanzate tecniche di anestesia locale con sedazione profonda consentono una chirurgia estetica realizzata in giornata: “il paziente si avvicina con maggiore serenità, perché i disagi ben noti dell’anestesia generale sono scongiurati e potrà tornare a casa in sicurezza la sera stessa”, specifica il dottor Pallaoro.

GLI INESTETISMI DA AFFRONTARE

L’obiettivo principale del lifting è dare un aspetto fresco e giovane al viso. In particolare il lifting del viso può essere realizzato per correggere questi inestetismi:

  • Rughe periorbitali
  • Rughe periorali
  • Ptosi della zona mandibolare: i contorni del viso non sono ben definiti
  • Ptosi delle guance e rughe nasolabiali
  • Collo rilassato

I RISULTATI: GIOVANE CON NATURALEZZA PIÙ A LUNGO

Se prima era evidente una certa stanchezza nei tratti, dopo il lifting l’espressione dell’intero viso ha guadagnato in freschezza e dinamicità. Gli eccessi cutanei sono stati eliminati e i muscoli rassodati. È facile notare come i contorni ora siano ben netti e lo zigomo definito. Sono sparite le grinze diffuse e lo sguardo è ringiovanito grazie al leggero innalzamento della coda del sopracciglio.

“Il lifting dona un risultato naturale e armonico, se ben realizzato – afferma il dottor Pallaoro – ma non può certo arrestare le lancette del tempo. Il lifting muscolo-cutaneo ha un valore aggiunto: con la correzione del sistema di fasce rallenta il normale processo di cedimento. In altre parole, rallenta e previene i maggiori inestetismi del tempo”.

Dopo l’intervento: le cicatrici

La maggior parte delle incisioni del lifting muscolo-cutaneo si trova tra i capelli o in posizione nascosta allo sguardo, per rendere discreto l’intervento. Le suture, poi,sono applicate con perizia in modo da essere il più possibile sottili e non evidenti.

Una volta guariti i tessuti (già dopo qualche giorno il bendaggio viene rimosso) le uniche cicatrici esposte sono davanti alle orecchie e in breve tempo sono destinate a sbiadire, confondendosi bene con i tessuti circostanti.

Il momento per definire precisamente il disegno dell’intervento e adattare a ciascun viso la procedura è la visita preliminare. “In questa sede – riferisce il dottor Pallaoro – si valuta se intervenire su tutto il viso o se limitare il lifting a singole porzioni che mostrano maggiore cedimento. Il buon lifting è sempre personalizzato”.

Protesi mammaria e ingrandimento seno

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Protesi mammaria e ingrandimento senoLo conferma anche l’autorità sanitaria americana: le protesi al silicone si confermano le più apprezzate. Non si notano, non si avvertono al tatto, l’effetto è molto naturale e soprattutto, non provocano danni alla salute. E il numero degli interventi sale: +24% solo in Usa negli ultimi 4 anni.  Ma tra nuove normative e differenza nella procedura, come orientarsi per la scelta ideale? Spacchiamo il capello in quattro e, con la guida del dottor Pallaoro, vediamo tutte le sfumature dell’intervento più desiderato.

La richiesta sale, il desiderio pure, ma nonostante le ricerche confermino la sicurezza degli impianti protesici e le normative europee puntino alla tutela del paziente, resta ancora molta diffidenza nei confronti del “seno rifatto”. Stiamo ancora ad ascoltare storie di fantomatici seni scoppiati in alta quota e mirabolanti incidenti protagonisti di assurde leggende metropolitane. Per arrivare, tra quattro pagine, a sapere tutto sul “mitico” intervento al seno, seguiteci lungo il percorso illustrato dal dottor Carlo Alberto Pallaoro, specialista in chirurgia plastica a Padova. A partire dal materiale delle protesi, alle caratteristiche degli impianti (forma, dimensione, morbidezza), alle normative in tutela della sicurezza, arriveremo fino alle procedure chirurgiche per un seno davvero da star.

MATERIALI. IL PRIMATO DEL SILICONE

Sale, olio…ma non è una ricetta. È il contenuto di alcuni tipo di protesi. E l’elenco continua con Idrogel e gel di silicone. “Il materiale di cui è costituita una protesi deve essere assolutamente sicuro per l’organismo – afferma il dottor Pallaoro – e inoltre è determinante per la confortevolezza e la consistenza che determinano anche la naturalità del risultato estetico”. Sotto tutti questi punti di vista il silicone si è rivelato il materiale migliore e ultimamente anche gli Usa, che ne avevano vietato l’utilizzo per presunta cancerogenicità, si sono ricreduti confermando la scelta europea. “Il pericolo maggiore per la protesi in silicone sembrava costituito dal fenomeno cosiddetto di “bleeding”, ovvero di trasudazione di alcune molecole di silicone al di fuori dell’impianto. Per ovviare ciò, è stato messo a punto un tipo di rivestimento protesico costituito da numerosi strati”. In secondo luogo c’è il timore di una rottura della protesi e la conseguente dispersione nell’organismo del contenuto. “Contro questa evenienza, le protesi in silicone di terza generazione contengono un tipo di silicone che resta coeso. La sostituzione della protesi quindi sarà di semplice esecuzione. E poi il silicone utilizzato da protesi qualitativamente valide è molto puro a livello chimico e biologicamente inerte”.

Quanto alla percezione tattile di un impianto al silicone, sono le donne stesse che spezzano una lancia in favore: questo particolare gel è, tra tutti i materiali, il più simile al tessuto naturale del seno, sia per morbidezza, che come adeguamento ai movimenti naturali del seno, né troppo statico, né “acquoso”.

Infine, ultima caratteristica di questo tipo di protesi è la superficie di rivestimento. “Essendo non più liscia, come un tempo, ma testurizzata, cioè finemente rugosa, limita la formazione della cosiddetta contrattura capsulare. Un tempo la formazione di tessuto fibroso attorno alla protesi era talmente spessa da provocare indurimento che poteva costringere ad un nuovo intervento. Ora invece grazie alla testurizzazione, anche se si dovesse formare una capsula attorno alla protesi, basterà una semplice manovra manuale del chirurgo a normalizzare la situazione”.

LE FORME. A CIASCUNA LA SUA

L’ingrandimento del seno tramite intervento chirurgico avviene con l’inserimento di una protesi mammaria. Una volta individuato quale sia il migliore materiale per l’impianto, si dovrà considerare anche la sua forma. “Le protesi si differenziano, oltre che per la dimensione, anche secondo il profilo (alto o basso) e per forma. Come nella scelta di un vestito, quando si è scelta una buona stoffa (ovvero il materiale), va deciso il modello che risalta meglio la silhouette. Allo stesso modo la scelta della forma della protesi non è unica, non si può affermare che ce ne sia una migliore per tutte”. Il consiglio quindi è quello di affidarsi ad un chirurgo che abbia l’accortezza di valutare esattamente la tipologia di impianto migliore per ciascuna. “Ci sono elementi oggettivi da valutare, come la dimensione  originaria del seno e la circonferenza del torace”. Perché se è vero che in nome della bellezza certe donne sarebbero disposte a tutto (e molte lo sono state!) è altrettanto vero che la chirurgia estetica moderna prima di agire pondera attentamente ogni caso specifico, dalla salute fisica della paziente, al complesso estetico del fisico, fino alla personalità stessa della persona. “Viene svolta un’analisi approfondita di tutta la persona – afferma il dottor Carlo Alberto Pallaoro – non bisogna dimenticare che modificare l’immagine esteriore comporta una trasformazione interiore”.

Fino allo scorso decennio l’idea della mastoplastica additiva era legato all’immagine delle pin-up con un seno gonfio e fuori misura. Ma con il tempo è aumentato il numero delle pentite; un seno esagerato non è adatto a tutte. Oltre ad essere funzionalmente scomodo, infatti, può non essere in armonia con il corpo o, peggio, può avere conseguenze cliniche non certo piacevoli, come la visibilità della protesi o eccessivo rilassamento cutaneo. “Per non pentirsi della mastoplastica additiva il segreto sta nella scelta di una  protesi proporzionata alla propria silhouette ed adeguata al tipo specifico di tessuti. Ma le sole valutazioni oggettive non bastano. “Il chirurgo deve essere in grado di guidare la paziente alla scelta ottimale, perché non sempre i desideri sono concretizzabili e non è detto che tutte sappiano esattamente quante tipologie di impianto esistano”.

POSSIAMO DAVVERO STARE PIÙ TRANQUILLE?

La decisione di cambiare la propria taglia di seno deve essere presa in piena consapevolezza, così come l’esperienza chirurgica dovrà essere vissuta nel migliore dei modi. Ecco alcuni suggerimenti per un ingrandimento del seno soddisfacente sotto tutti i profili.

1) CORRETTA INFORMAZIONE

Più si conoscono le caratteristiche dell’intervento, maggiormente consapevole sarà la scelta di ricorrere alla chirurgia. Il colloquio preliminare con il chirurgo estetico dovrà servire a chiarire qualsiasi domanda, dubbio e curiosità nonché a mettere in luce eventuali limitazioni e complicanze relative alla chirurgia.

2) PROGRAMMAZIONE SCIENTIFICA DEL NUOVO SENO

Prima di sottoporsi alla mastoplastica additiva, viene eseguita una precisa misurazione del seno, ed in particolare vengono rilevati i seguenti dati:

Distanza tra capezzolo e capezzolo
Distanza tra capezzolo e fossetta giugulare
Distanza tra solco mammario e mammelle
Distanza tra capezzolo e solco sottomammario

3) INDIVIDUAZIONE DELLA PROTESI PIÙ ADEGUATA

Lo stesso tipo di protesi non potrà mai produrre su due pazienti diverse due seni esattamente uguali, così come una singola mammella non potrà – neppure con la chirurgia – mai essere identica all’altra. La scelta della protesi (spessore, diametro, proiezione, quantità di materiale in essa contenuto) é un passo particolarmente importante da stabilire in concerto con il chirurgo in modo da far combaciare le proprie aspettative con gli effettivi risultati che si possono raggiungere.

4) INDIVIDUAZIONE DELLA TECNICA CHIRURGICA PIÙ CONSONA

L’introduzione della protesi può avvenire attraverso tecniche diverse, stabilite dal chirurgo in base al caso specifico. “Gli impianti protesici – spiega il dottor Carlo Alberto Pallaoro – possono essere inseriti attraverso un’unica, piccola, incisione nella piega sottomammaria oppure sotto le ascelle; ma per una visibilità davvero minima delle incisioni, la metodica migliore è l’inserimento della protesi per via periareolare, ovvero lungo il bordo inferiore dell’areola”. Il posizionamento della protesi può avvenire in sede retromammaria o dietro il muscolo pettorale. Una variante a questa alternativa viene adottata in caso di seno ptosico (rilassato): “inserendo l’impianto parzialmente dietro il pettorale – fa presente lo specialista –  il risultato apparirà più naturale ed il seno verrà collocato ad un’altezza ideale”.


Nicole Kidman

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Chirurgia estetica VIP – Nicole Kidman: Solo un po’ di botulino?

Nicole Kidman ultimamente a confessato l’uso di botulino per ripianare le rughe. Ecco che questa ammissione è certamente confortata dalla fronte perfettamente piatta, anche troppo. Osservando le foto prima e dopo ci sembra di capire che la celebrità non ha fatto solo un paio di punturine all’ acido ialuronico. Il viso a volte si presenta leggermente innaturale come a evidenziare il passaggio del bisturi di un chirurgo non del tutto attento. Queste sono ovviamente illazioni senza alcuna sostanza di fondo per cui invitiamo il lettore a farsi una idea personale.

Nicole kidman

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Quanto costa la mastoplastica additiva?

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Quanto costa la mastoplastica additiva?Alla Clinica Pallaoro l’intervento di mastoplastica additiva è uno dei più richiesti ed eseguiti. Le candidate all’intervento arrivano da tutto il nostro Paese e anche dall’estero. Il motivo per cui siamo la scelta di migliaia di donne che desiderano aumentare il volume del loro seno è semplice. La qualità della nostra chirurgia estetica è eccellente e costantemente monitorata. Ogni procedura chirurgica viene eseguita personalmente dal dott. Carlo Alberto Pallaoro in sale operatorie con caratteristiche tecniche d’avanguardia. Durante le procedure sono costantemente presenti anestesisti di pluridecennale esperienza in grado non solo di offrire una corretta anestesia, ma anche di garantire – nel caso del bisogno – una adeguata gestione delle emergenze.

Per quanto riguarda la mastoplastica additiva della Clinica Pallaoro, vengono impiegate esclusivamente protesi mammarie di primaria qualità prodotte dall’azienda leader mondiale Allergan. Ciò garantisce la massima riduzione delle complicanze legate alle caratteristiche fisiche dell’impianto mammario.

Il prezzo e la tipologia di paziente

Le donne che possono essere valide candidate alla mastoplastica additiva (in funzione dell’anatomia mammaria) presentano una o più delle seguenti caratteristiche:

  • seno troppo piccolo
  • seno svuotato
  • seno asimmetrico
  • minori dimensioni mammarie rispetto a quelle desiderate
  • seno lievemente rilassato

Il caso in assoluto più comune è quello del seno troppo piccolo con pelle tonica che richiede l’inserimento della protesi dietro  la ghiandola mammaria. Casi meno frequenti e complessi riguardano seni rilassati con tessuto cutaneo meno elastico che richiedono l’inserimento della protesi in sede retro muscolare o dual plane. Il costo della mastoplastica additiva presenta una variabilità legata al tipo di seno da operare.

Il costo della mastoplastica additiva

Prezzi minimi e massimi Rata mensile da... Chirurgia Plastica: Scopri come ridurre il costo
Mastoplastica additiva : Aumento seno con inserimento di protesi mammaria. La Clinica Pallaoro fa uso esclusivamente di protesi di primaria qualità Allergan. Mastoplastica additiva
€5000
€7000
€123
Mastoplastica additiva : Scopri come ridurre il prezzo
Sostituzione protesi: Rimozione della protesi seno ed inserimento di un nuovo impianto mammario di dimensioni e forma adeguati. Sostituzione protesi
€4000
€6000
€98
Sostituzione protesi: Scopri come ridurre il prezzo
Mastoplastica additiva secondaria: Intervento di correzione di precedente mastoplastica con la finalità di migliorare il risultato. Il range di costo di questo intervento è più ampio perché può presentare gradi di difficoltà molto diversi. Mastoplastica secondaria
€3000
€8000
Mastoplastica additiva secondaria : Scopri come ridurre il prezzo
Mastopessi: Lifting del seno per rimuovere l' eccesso cutaneo (ptosi) e modellare la mammella Mastopessi
€5500
€6500
€135
Mastopessi: Scopri come ridurre il costo
Mastopessi additiva: Lifting del seno con inserimento di protesi mammaria per rimuovere l' eccesso cutaneo (ptosi) e aumentare il volume della mammella Mastopessi additiva
€5500
€6500
€135
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Lifting micro chirurgico (senza cicatrici): Ringiovanimento del viso e/o collo con sedute di micro chirurgia. Il prezzo indicato è a seduta Lifting micro chirurgico del seno
€800
€2000
nd
Smagliature del seno con Trilix: Eliminazione progressiva del tessuto cutaneo smagliato del seno Smagliature del seno con Trilix
€500
€1500
nd

I prezzi pubblicati comprendono tutte le voci di costo dell’intervento: Chirurgo, anestesista,equipe, sala operatoria, ricovero, medicazioni e controlli postoperatori a vita. Il calcolo della rata mensile pubblicato relativamente all’ intervento di mastoplastica additiva è determinato dal prezzo medio dilazionato in 48 rate mensili con una caparra iniziale di 500€.

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Quanto costa il filler alle labbra?

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Filler alle labbra e al visoIl filler alle labbra sono il trattamento di medicina estetica in assoluto più richiesto al mondo insieme al botox. Il filler (che in inglese vuol dire riempitivo) è un dispositivo medico composto da acido ialuronico, sostanza già presente naturalmente nei tessuti cutanei, che può essere infiltrata in diverse zone del viso per modellare i volumi e correggere le rughe. Il trattamento alle labbra comporta sostanzialmente l’infiltrazione dell’ acido ialuronico (filler) sulle stesse in modo da poter modellare il loro volume e forma.

Quali sono le finalità del filler alle labbra?

Le pazienti che richiedono questo trattamento desiderano corregere uno o più delle seguenti caratteristiche:

  • labbra troppo sottili
  • rughe attorno alle labbra
  • labbra asimmetriche
  • labbra meno carnose di quanto desiderato

Il riempimento modulato e focalizzato delle labbra contrasta gli inestetismi elencati donando alla paziente un’aspetto armonico e gradevole.

Costo del filler alle labbra e materiale utilizzato

Ci sono diversi tipi di filler e per ciascuno di questi diverse case produttrici che offrono diverse caratteristiche qualitative. Ormai a livello internazionale la comunità specialistica è totalmente d’accordo che il filler migliore è l’acido ialuronico perché non è permanente, non è soggetto a reazioni allergiche e non presenta complicanze di rilievo. Tra i vantaggi il fatto di non essere permanente potrebbe essere interpretato come negativo. Invece la storia dei filler ci ha insegnato che quelli permanenti, rimanendo in sito definitivamente, possono scatenare delle reazioni indesiderate anche gravi e quindi comportare danni e complicazioni difficilmente controllabili. L’acido ialuronico invece, essendo già presente naturalmente nel corpo, non può causare reazioni anomale e dopo qualche mese viene completamente riassorbito senza lasciare traccia.

Una seduta di filler alle labbra può usare una o più fiale di filler e per questo motivo il prezzo è variabile. Alla Clinica Pallaoro viene usato acido ialuronico dell’ Allergan, azienda leader mondiale nel settore, ritenuto di eccellente qualità. Il costo della seduta varia da 300 euro a 700 euro.

I risultati del filler alle labbra

risultati del filler alle labbra risultati del filler alle labbra

La seduta infiltrativa avviene in ambulatorio chirurgico e senza necessità di esami clinici preoperatori in quanto è un atto minimamente invasivo. Potranno essere usati strumenti di anestesia topica per ridurre il fastidio dell’ago durante il trattamento. Immediatamente alla fine della seduta si potrà osservare il risultato, magari “aumentato” da lieve edema. Dal giorno dopo e per circa 6 mesi si potrà beneficiare del risultato ottenuto.

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Le cicatrici della liposuzione saranno visibili?

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cicatrici liposuzioneNo, le cicatrici della liposuzione non saranno percettibili ad uno sguardo d’insieme. Nella liposuzione il processo di cicatrizzazione riguarda i punti in cui il chirurgo estetico incide la cute per creare la via di accesso alla cannula che poi utilizzerà per rompere gli adipociti e infine risucchiare il tessuto adiposo in eccesso. Questi strumenti operatori hanno un diametro che può variare da un massimo di 1,2 cm ad un minimo di 0,8 cm (in questo caso si tratta di micro-cannule) e la loro grandezza varia a seconda della zona tratta e della tipologia di trattamento eseguita. Le incisioni avranno comunque un diametro inferiore a quello delle cannule poiché si sfrutterà la naturale elasticità della pelle. Si tratta dunque di fori decisamente piccoli che nella maggior parte dei casi non richiederanno nemmeno punti di sutura. La probabilità della loro comparsa aumenta di fronte ad una pelle poco elastica.

Se dunque dovessero rimanere dei segni visibili sulla pelle si tratterebbe di cicatrici davvero minime che ad uno sguardo d’insieme potrebbero sfuggire totalmente o essere scambiate per nei. Solitamente queste imperfezioni cutanee tendono a sparire con il passare del tempo.

A rendere invisibili eventuali esiti cicatriziali sarà anche la professionalità del chirurgo plastico che effettuerà le incisioni necessarie alla liposuzione (il numero varia a seconda della zona trattata) in posizioni attentamente studiate per sfruttare le naturali pieghe della pelle ed offrire così un “nascondiglio” alle vie d’accesso delle cannule.

Le tracce lasciate dalla liposuzione sulla pelle dopo un intervento sono principalmente di due tipi: una cicatrice, ovvero un’irregolarità della pelle in corrispondenza della fine di un processo di rimarginazione, o una discromia, ovvero una zona con un colore diverso dal resto della pelle.  Questa piccola zona diversa può essere più chiara (ipo-pigmentazione) oppure più scura iper-pigmentazione. A causare il cambiamento di colore è il processo infiammatorio che si innesca ogni qual volta la pelle subisce un danno e risulta più visibile nelle persone con una tonalità di pelle più scura.  Persone con una pigmentazione cutanea più chiara vedranno sparire questa discromia in pochissimo tempo, qualche mese al massimo, mentre nei fenotipi scuri potrebbe permanere per anni.

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Com’è il pre operatorio della rinoplastica?

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La rinoplastica è uno degli interventi più richiesti di chirurgia estetica al mondo. Ciò comporta una enorme casistica e una approfondita conoscenza della procedura in ogni suo aspetto. Per quanto riguarda il periodo pre operatorio, sono poche le indicazioni da osservare. Il paziente deve sottoporsi alla visita con il chirurgo estetico per verificare l’indicazione all’intervento. Successivamente verranno date le indicazioni da osservare nella fase di preparazione:

  1. Esami del sangue e ECG
    Come per ogni intervento chirurgico, anche per la rinoplastica è necessario sottoporsi agli esami clinici di routine con lo scopo di verificare la compatibilità dello stato di salute con lo sforzo chirurgico. Si tratta di esami ematochimici e l’elettrocardiogramma.
  2. Eliminare o ridurre il fumo 
    Il fumo può aumentare il rischio di complicanze post operatorie e quindi è altamente opportuno evitare di fumare (o ridurre drasticamente il numero di sigarette) nei giorni precedenti all’intervento. Il fumo riduce l’afflusso di sangue e può ad esempio aumentare il rischio di necrosi.
  3. Evitare il raffreddore
    Il paziente non dovrà arrivare al giorno dell’intervento con problemi di raffreddore o tosse. Starnuti o colpi di tosse sarebbero problematici in fase di guarigione.
  4. Digiuno da mezza note
    Da mezzanotte il paziente dovrà osservare il digiuno e potrà bere qualche sorso d’acqua.
  5. Il giorno dell’intervento indossare vestiti apribili con cerniera o bottoni
    Dopo l’intervento il naso sarà protetto da un tutore (nasal splint) e da alcuni cerotti. Indossare magliette che vadano infilate non sarà possibile e quindi bisogna scegliere vestiti apribile con cerniera o bottoni.
  6. Organizzare un accompagnatore
    La rinoplastica moderna viene eseguita in regime di day surgery e quindi il paziente potrà tornare a casa dopo un paio d’ore dalla fine dell’intervento. Essendo che il paziente è stato sottoposto a sedazione profonda, lo stesso dovrà essere accompagnato per 24 ore, non dovrà guidare né mettersi in situazioni che richiedano equilibrio.

 

 

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